EDITORIALE
La guerra
non è mai una soluzione.
Non avrei mai pensato che, dopo due anni di pandemia non ancora del tutto risolta, ci trovassimo a dover affrontare una situazione internazionale come quella che stiamo vivendo in questi giorni. Al di là delle ragioni di ogni singola Nazione (delle quali non mi interessa entrare nel merito), rimango atterrito, impaurito e svuotato di fronte al fatto che, nel 2022, ancora gli esseri umani scelgano di ricorrere a uno strumento di distruzione di massa come la guerra. Nessun uomo al mondo, e ripeto NESSUNO, dovrebbe mai arrogarsi il diritto di togliere la vita a un’altra persona! Vedere le immagini di gente senza alcuna colpa costretta a morire o a fuggire dalle proprie case portandosi dietro pochi averi, i propri figli e i propri animali domestici mi ha catapultato in uno di quegli orribili documentari in bianco e nero dell’Istituto Luce che vedevo da bambino. Un orrore che genera un’angoscia che non si riesce a confessare nemmeno a sé stessi. Ai giorni nostri, dove si parla di metaverso, intelligenza artificiale, cooperazione e futuro ecosostenibile, sembra di essere tornati di colpo in pieno Medioevo. Tutto questo è angosciante, tremendo, aberrante e disumano. Ma, soprattutto, inutile. So che qualunque parola in questo momento è superflua, anche se continuo a sperare che la voce della ragione possa zittire quella dei carri armati. In questo momento mi piacerebbe prendere un’astronave e andare sulla Luna, per poter prendere le distanze da tutte
queste inutili barbarie che ci stanno avvelenando il presente. Anzi, sarebbe meglio mandarci qualcun altro, forse così si accorgerebbe che, viste da lontano, le cose assumono tutta un’altra valenza. Non si distinguono più colore, età, razza o religione di nessuna forma vivente. L’unica cosa che accomuna tutti è lo stesso battito del cuore. E forse nell’infinito esiste pure un’Entità alla quale tutti, prima o dopo, saremo chiamati a rispondere di come ci siamo comportati nel nostro mestiere di esseri umani, al di là dei deliri di prepotenza di ciascuno di noi. Ma, nonostante tutto, continuo a credere nel domani. Lo so che questa guerra porterà problemi economici a tutto il mondo, sanzioni, razionamenti di luce e gas, nuove recessioni. Eppure so che ce la faremo ancora una volta, se saremo tutti uniti per sconfiggere questa nuova piaga mondiale, proprio come abbiamo fatto con il Covid-19. Per questo invito tutti voi che mi state leggendo a non cedere alla paura e allo sconforto. Dobbiamo continuare a investire nel futuro nostro e dei nostri figli perché non è mai esistita guerra dalla quale non siamo usciti tutti più forti di prima. Io ci credo fermamente, e con tutto il cuore. E se voi in alcuni momenti vi sentirete in difficoltà, non esitate a contattarci. La nostra missione sarà quella di volare fin da voi per riportare la fiducia nella vostra vita e nel vostro lavoro.
Emanuele Marazzi