
TAFFO, LA MORTE CHE
FA BUONA PUBBLICITÀ
Quando l’intelligenza di un imprenditore incontra un’idea geniale di comunicazione, nascono pubblicità destinate a cambiare la storia. Come nel caso di Taffo.
La storia di questa Azienda comincia nei primi del ‘900, quando Giuseppe Taffo costruiva con le proprie mani i cofani funebri della provincia aquilana.
Guardando sempre al futuro, l’azienda abruzzese ha intrapreso un percorso di crescita che l’ha portata fino al suo quinto passaggio di generazione. Oggi l’Impresa di Pompe Funebri Taffo Funeral Service è una struttura dedicata alla commercializzazione all’ingrosso di cofani e articoli funerari, dotata di un’organizzazione efficiente e di mezzi all’avanguardia. Ma il punto di forza delle Pompe Funebri Taffo è stata l’ironia e il coraggio con cui in pubblicità hanno saputo trattare un tema delicato
come quello della morte. Mentre la concorrenza faceva vedere Madonne, Cristi o angioletti lacrimevoli, Taffo è partito in quarta proponendo claim irruenti e ai limiti della dissacrazione (soprattutto se si pensa che il target è composto da gente dolente che ha appena subito una perdita).
L’intelligenza del marketing di Taffo è stato quello di attaccarsi alla vita (più che alla morte) e ai problemi che essa comporta ogni giorno.
Così ecco nascere la pubblicità contro la violenza alle donne, a favore della vaccinazione anti-covid o del gruppo LGBTQ+. Il tutto mescolato sempre con intelligenza e spirito sulfureo. Già una ventina di anni fa un piccolo negozio di computer di Milano chiamato Absolute aveva intrapreso la strada della satira politica o di costume utilizzando i disastri nazionali quotidiani per trasformarli, in tempo reale, in radio-comunicati destinati molto spesso a fare scalpore. Bravo Taffo, ci piaci da morire!